Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti
in S. Giustino - Chieti

L'Arciconfraternita negli ultimi secoli

Per tutto il secolo XIX e il primo ventennio del secolo XX, ad eccezione dei provvedimenti legislativi emanati dopo l'unificazione nazionale, non vi furono avvenimenti storici di particolare rilievo nella vita della Confraternita: la sua attività amministrativa era soggetta al controllo della Congregazione di Carità, di cui alla legge del 1867.
Nel 1921 l'amministrazione della cripta di S. Giustino venne affidata, in seguito a una deliberazione della Congregazione di Carità, al Monte dei Morti che ne aveva fatto richiesta, dietro la corresponsione della somma di L. 184 per una parte del 1921 e di L. 522 per ciascun anno a decorrere dal 1922. Dal verbale di consegna, in data 10 ottobre 1921, si rileva che il funzionamento della cripta di S. Giustino era gestito dalla Congregazione di Carità e che il Monte dei Morti, a partire dal 1921, si assumeva la responsabilità della custodia e degli oggetti in essa esistenti.
Nel 1934, per effetto del Concordato, la cripta venne restituita all'arcivescovo e con R. D. 21 gennaio 1935 anche la Confraternita del Monte dei Morti pasṣ, per il funzionamento e l'amministrazione, alle dipendenze dell'Ordinario diocesano quale Ente avente per scopo principale il culto, in applicazione dell'art. 77, 1° comma del Regolamento approvato con R. D. 2.12.1929, n. 2262, in relazione all?art. 29, lett. c) del Concordato con la S. Sede e all?art. 17 della legge 27 marzo 1929, n. 848.
In base a questa disposizione il Governatore del tempo, Nicola Sanità di Toppi, rassegnò le sue dimissioni nelle mani dell'Arcivescovo Mons. Giuseppe Venturi, il quale tuttavia le respinse, ricordando peṛ che tutte le Confraternite debbono uniformarsi al Regolamento emanato da questa Curia, in base alle disposizioni del diritto canonico.
E fu lo stesso Presule ad illustrare queste nuove norme all'assemblea generale dei confratelli il 27 dicembre 1936. L'Arciconfraternita continuò così ad assolvere le sue finalità anche durante i tristi anni della seconda guerra mondiale.
Nel dopoguerra il pio sodalizio compì una vasta opera di rinnovamento, sia incrementando il numero dei Fratelli, sia ripristinando le funzioni religiose stabilite dalle Regole di un tempo, sia sistemando la cappella intitolata alla Beatissima Vergine Succurre Miseris, e già adornata ed abbellita, da maestranze lombarde attive a Chieti in altre chiese cittadine, intorno agli inizi del XVIII sec.
Di tale Cappella il Governatore Giulio Obletter ha promosso nel 2009-2010, con la Ditta specializzata romana "Del Francia", un accurato restauro che ha ridato agli stucchi ed alle pareti dell'Oratorio i colori originari.





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