Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti
in S. Giustino - Chieti



Oggi saranno cinquanta. Ogni tanto le conto, so che alla fine saranno quasi quanti gli anni che avrò avuto in sorte da vivere. La prima volta ne avevo quattro. Tra le mani una foto in bianco e nero di tanti anni fa, un bambino in cotta e mantellina scende le scale di San Giustino con il fiocco in mano, il papà porta il grande catafalco di Gesù come aveva fatto il nonno ed il nonno del suo. Le scendo, non voglio inciampare con quella strana tunica che mi hanno messo, papà mi abbassa il cappuccio - lo chiama maccaciucio - non respiro bene ma sento subito un bel tepore. I primi passi, vedo male, mi sistemo quei due grandi buchi sugli occhi e tutto cambia. Respiro meglio, fa freddo ma sto bene. Passo sotto casa, non alzo gli occhi per vedere mamma sul balcone che mi guarda, so che à fiera di me, io ho un compito importante, portare il manto preziosissimo di Gesù, non devo, non posso farlo cadere a terra, ma quanto pesa! Da Piazza Grande in una via più stretta: quanta gente! Giriamo al Pozzo, ecco il Cinema Eden, poi il Circolo degli Amici dove facciamo le feste di carnevale, vedo una nuvola di fumo, ha un odore strano, non come quello del camino. Poi una piazza piena piena, giriamo e comincia una lunga, lunghissima salita: ci fermiamo, i Carabinieri con il pennacchio rosso e la spada sbattono i tacchi, i valletti sollevano il catafalco, papà lascia il posto ad un signore vestito come lui, ha il cappuccio.. non lo riconosco. Sono solo adesso, ho un po' di paura ma ho Gesù vicino. E stringo forte fra le dita il suo fiocco dorato. Giriamo nei vicoli lunghi stretti e bui, solo il chiarore delle candele che vedo alle finestre e quelle che portano i Fratelli illuminano la notte, saliamo ancora e ancora e tutto intorno solo grandi e piccoli che s?inginocchiano quando passiamo: nessuno mi guarda, tutti guardano Lui. Le nonne fanno fare il segno della croce ai nipotini e sottovoce: " vedi ecco Gesù, guarda che gli hanno fatto..". Non sento la fatica ma il braccio si è addormentato, non voglio dirlo, voglio essere grande, Gesù è morto per noi ed io devo sopportare. Devo continuare. Penso alle frustate che gli hanno dato, all?aceto -di cui non sopporto nemmeno l?odore- che gli hanno fatto bere, allo scherno ai chiodi, che sarà mai un braccio addormentato! Il valletto dietro mi spinge, il carabiniere mi pesta il piede, ma non mi vedete? Sto portando il fiocco di Gesù! Continuiamo sul Corso, da lontano un rumore strano poi un vociare, sempre più forte fino al Bar Vittoria poi, di nuovo silenzio, preghiere, segni della croce e tante, tante finestre con gli anziani seduti che si alzano incerti e, aiutati da qualcuno s?inginocchiano. Li vedo che piangono, tanti anche sulla strada hanno le lacrime agli occhi, ma perchè solo gli anziani? Scendendo alla Trinità tanti col maccaciucio come noi ma è bianco e hanno i vestiti azzurri, rossi, di tanti colori, e tutti quei chierichetti in fila che non finiscono mai e i tanti sacerdoti e il Vescovo che in Chiesa ci faceva baciare la Croce con Gesù.. mi è sembrato di aver visto un angelo che si muoveva come sul mare.. poi giriamo in cerchio e dietro di noi la Madonnina con il manto nero che piange, la portano tutti i Fratelli alti mi ha spiegato papà, perchè Lei deve poter guardare suo Figlio morto, c'è anche lo zio Peppe lo riconosco dai baffi e dagli occhiali! Poi finalmente li vedo: li ho sentiti cantare in Chiesa, li ho sentiti dietro di me a volte lontano altre più vicino, con loro tanti bambini come me ma sanno suonare il violino! Ma come fanno! Che bravi. Anch'io voglio imparare a suonare.. sono tutti vestiti di nero con una camicia bianca e un cravattino nero come i camerieri e quei cappellini buffi, belli e preziosi come il manto che porto, e cantano, cantano forte adesso, mi sono vicini e li sento. Mi ha spiegato papà che con quel canto chiedono perdono per tutti i peccati che abbiamo fatto e Gesù - anche se è stato ucciso - li perdona e ci perdonerà sempre se glielo chiediamo con il cuore. Ripassiamo davanti al Vittoria, quanta gente, ma perchè non fanno silenzio come tutti, non lo sapete che Gesù è morto anche per voi? Sotto casa papà fa un cenno con la mano a mamma che è sul balcone, io non lo faccio, io sto in processione e non devo far cadere il fiocco di Gesù. Piazza Grande il Vescovo ci da la benedizione in latino, siamo tutti in ginocchio. Saliamo le scale, con una mano mi tiro su la tonaca che mi scende, l'altra stringe sempre forte il fiocco di Gesù. Rientriamo in Chiesa, i grandi sistemano Gesù e la Madonna, ed ecco di nuovo quel canto, forte, sempre più forte poi, tutti si abbracciano, stanchi, contenti, sudati e felici: tanti si inginocchiano davanti a Gesù, e baciano i suoi piedi, qualche Fratello anziano ha gli occhi rossi, papà mi abbraccia forte, mi chiede se sono stanco e mi dice bravo.. rispondo che non sono stanco, solo non sento più il braccio. Oggi saranno cinquanta, da dieci guido la mia Arciconfraternita e la Processione. Sarà l'ultima da Governatore. La prossima potrò finalmente tornare a prendere in spalla Gesù, dallo stesso lato di papà. Accanto a me, a portare il fiocco, ci sarà Carolina.

Giulio Obletter
Governatore




Arciconfraternita - Chieti
2008 © All rights reserved